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Fotovoltaico 2030

Fotovoltaico 2030: l’accelerazione continua

In un’epoca in cui la transizione energetica è più urgente che mai, il solare fotovoltaico si conferma come uno dei protagonisti assoluti del cambiamento. Secondo le stime di Climate Energy Finance (CEF), la traiettoria di crescita globale del fotovoltaico non solo è destinata a proseguire senza sosta, ma potrebbe addirittura toccare 1.000 GW di nuova capacità installata ogni anno entro il 2030. Una previsione che si discosta notevolmente da quelle più “caute” fornite da istituzioni come l’Agenzia Internazionale dell’Energia (IEA).
Il 2024 ha segnato un’impennata impressionante delle installazioni fotovoltaiche a livello mondiale, trainate principalmente dalla Cina, che da sola ha contribuito per circa la metà delle nuove installazioni globali. Tuttavia, secondo CEF, non si tratterà di un picco temporaneo, anzi, il 2025 segnerà un ulteriore record, in netto contrasto con alcune previsioni che suggerivano un rallentamento. Non è solo la Cina a correre ma anche Medio Oriente, Nord Africa e Pakistan stanno emergendo come nuovi poli di crescita, spinti dalla necessità di:

  • Diversificare le economie dai combustibili fossili
  • Decarbonizzare i sistemi energetici
  • Contrastare i costi e l’instabilità dell’elettricità di rete tradizionale

Uno dei temi più critici analizzati nel report è quello della sovracapacità manifatturiera dei moduli solari, una dinamica che sta contribuendo a spingere i prezzi verso il basso, ma che ha anche implicazioni geopolitiche rilevanti. Nel 2024, la capacità produttiva della supply chain cinese del fotovoltaico è aumentata del 29%, con Pechino che controlla tra l’80 e il 95% di ogni segmento della catena di approvvigionamento. Questo dominio è il risultato di:

  • Economie di scala impressionanti
  • Integrazione verticale
  • Investimenti tecnologici continui
  • Forte sostegno politico

Il risultato? Una crescente pressione sui produttori occidentali e una consolidazione del mercato globale, che rischia di lasciare poco spazio alla concorrenza, soprattutto negli Stati Uniti e nell’Unione Europea. Un altro fattore chiave che alimenta l’ottimismo del CEF riguarda lo sviluppo dei sistemi di accumulo a batteria (BESS). Questi sistemi non sono solo sempre più diffusi, ma anche:

  • Più economici
  • Più veloci da realizzare
  • Più longevi

La conseguenza più interessante? L’integrazione tra solare e BESS rende i sistemi ibridi più competitivi, più flessibili e scalabili su larga scala. Una vera svolta per la stabilità delle reti elettriche e per l’adozione massiva del solare. L’innovazione tecnologica gioca un ruolo cruciale nella proiezione al 2030. Il CEF prevede che nel prossimo decennio, i progressi nel campo delle celle solari – in particolare quelle basate su perovskite – potrebbero dimezzare i costi del solare. Oggi le celle solari commerciali raggiungono un’efficienza del 25%, ma entro il 2030, si prevede che questo dato possa salire fino al 35% – aprendo nuove frontiere per il rendimento e la competitività del fotovoltaico su scala globale. Mentre molte voci istituzionali restano prudenti, il messaggio del Climate Energy Finance è chiaro: il mondo sta assistendo a una disruption energetica globale senza precedenti. E il solare, accompagnato dai sistemi di accumulo e da un’innovazione incessante, sarà al centro di questa trasformazione.
Per chi opera nel settore, per policy maker e investitori, ignorare questa dinamica significa perdere l’opportunità di guidare (e non solo inseguire) il cambiamento.