Nel giugno 2025, l’energia solare ha raggiunto un traguardo senza precedenti: il fotovoltaico ha generato il 22,1% dell’elettricità dell’Unione Europea, pari a 45,4 terawattora. Per la prima volta ha superato tutte le altre fonti, superando il nucleare (21,8%) e l’eolico (15,8%). Questo storico sorpasso è stato favorito da una serie di fattori convergenti: le condizioni climatiche eccezionalmente favorevoli, caratterizzate da intense ondate di calore e giornate particolarmente soleggiate; la crescita continua delle installazioni negli anni precedenti, con un aumento del 27% della capacità rispetto al 2023; e l’evoluzione tecnologica dei moduli fotovoltaici, sempre più efficienti anche in situazioni non ottimali.
Tredici Stati membri, tra cui Germania, Spagna, Paesi Bassi e Polonia, hanno segnato record nazionali di produzione solare. Anche l’Italia ha dato un contributo significativo, generando da sola 5,7 TWh nel mese di giugno e registrando un incremento del 36,7% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.
Nonostante il forte avanzamento della produzione, il mercato fotovoltaico europeo mostra segni di rallentamento e, secondo quanto rilevato da SolarPower Europe, il 2025 sarà il primo anno in oltre un decennio a registrare una contrazione delle nuove installazioni: si stima che verranno installati 64,2 gigawatt, con una diminuzione dell’1,4% rispetto ai 65,1 gigawatt installati nel 2024.
A pesare su questo rallentamento vi sono diversi fattori come nel caso della fine degli incentivi nel segmento residenziale che ha avuto effetti rilevanti in Paesi come Italia, Paesi Bassi, Austria e Ungheria – si osserva anche un rientro fisiologico dalla crisi energetica del 2022, durante la quale molte famiglie avevano deciso di investire nel solare. L’assenza di misure compensative ha aggravato la situazione, causando un calo delle installazioni domestiche superiore al 60% in alcuni mercati.
Al contrario, il fotovoltaico su larga scala continua a espandersi: le aste pubbliche competitive hanno assegnato 20 gigawatt nel corso del 2024, e i contratti di acquisto dell’energia (PPA) contribuiscono alla crescita del settore, pur risentendo della recente volatilità dei prezzi, che ha provocato una flessione del 41% nel secondo trimestre del 2025.
Per garantire la stabilità del sistema elettrico e affrontare l’intermittenza tipica della produzione solare, sarà fondamentale puntare su soluzioni complementari. L’investimento in sistemi di accumulo elettrochimico appare strategico: si prevede un incremento del 52% della capacità di stoccaggio entro la fine del 2025. Parallelamente, sarà necessario potenziare le reti intelligenti, capaci di adattarsi in tempo reale alle variazioni di produzione e di consumo.
Un ruolo sempre più rilevante sarà ricoperto dai progetti ibridi che combinano fotovoltaico e accumulo, spesso premiati nelle aste pubbliche proprio per la loro capacità di garantire continuità e affidabilità nella fornitura energetica.
In Italia, secondo i dati di Terna, sono già stati installati 16.411 MWh di capacità di accumulo, con una crescita del 69,3% rispetto al 2024. Il Piano di Sviluppo 2025 prevede investimenti per 23 miliardi di euro, destinati a modernizzare l’infrastruttura elettrica nazionale e favorire l’integrazione delle fonti rinnovabili.