Nel contesto della transizione energetica in corso in Italia, l’asta madre per il Mercato della Capacità 2027, organizzata da Terna, ha segnato un punto di svolta fondamentale nel processo di evoluzione del sistema elettrico nazionale. Con l’accumulo elettrochimico a batteria che ha assunto un ruolo predominante, questa edizione dell’asta ha portato a un cambiamento significativo nelle modalità di assegnazione delle risorse. Tale evoluzione risponde in modo diretto alle crescenti necessità di stabilizzare la rete e migliorare la flessibilità del sistema elettrico, aspetti essenziali per supportare l’integrazione delle fonti rinnovabili intermittenti come il solare e l’eolico.
L’accumulazione elettrochimica nel Mercato della Capacità 2027, dunque, segna una pietra miliare nell’evoluzione del sistema elettrico italiano e, grazie all’asta di quest’anno organizzata da Terna, la strategia di decarbonizzazione e il rafforzamento della resilienza del sistema energetico si sono concretizzati con una chiara tendenza verso l’accumulo elettrochimico – in particolare con tecnologie a batteria come fulcro per l’equilibrio e la stabilità della rete elettrica.
Nel 2025, Terna ha indetto l’asta madre per il Mercato della Capacità con l’obiettivo di pianificare la capacità elettrica per il 2027, anticipando le sfide che il sistema elettrico dovrà affrontare. Un elemento cruciale di questa asta è stato l’assegnamento di circa 43 GW di capacità complessiva, dei quali 600 MW erano nuovi impianti contrattualizzati. Di questi 600 MW, il 95% è stato destinato a impianti di accumulo elettrochimico. Questa allocazione massiccia a soluzioni di accumulo a batteria riflette la crescente domanda di tecnologie in grado di garantire flessibilità, stabilità e supporto al sistema elettrico nazionale. In particolare, l’accumulo di energia si rivela essenziale per l’integrazione delle energie rinnovabili non programmabili, come il solare e l’eolico, e per la gestione efficiente della domanda durante i picchi di consumo.
L’accumulo elettrochimico emerge come la chiave per superare le sfide della transizione energetica. Gli impianti di accumulo offrono una risposta concreta per la gestione dell’intermittenza delle fonti rinnovabili e per garantire una rete stabile, capace di fronteggiare situazioni di stress. Il fatto che oltre il 95% della nuova capacità contrattualizzata sia destinato a questa tipologia di impianti evidenzia quanto questa tecnologia sia ormai centrale nella visione di un sistema energetico sostenibile e resiliente. Inoltre, l’apporto della capacità estera è stato un altro punto cruciale dell’asta, con 4.365 MW assegnati alla frontiera Nord, sottolineando il ruolo chiave dell’integrazione del mercato elettrico italiano con il resto d’Europa. Nel lungo termine, il Mercato della Capacità 2027 non è solo una risposta alle esigenze attuali, ma una pianificazione strategica per le sfide future. Il 2025 rappresenta un momento di pianificazione anticipata che consente al sistema energetico italiano di evolversi in modo coerente con gli obiettivi di decarbonizzazione e di resilienza, mirando a un futuro dove la sostenibilità diventa l’obiettivo centrale.
Sul fronte delle realizzazioni, oltre 3,7 GW di impianti sono pronti per la fase realizzativa, mentre altri 37 GW sono ancora in fase di autorizzazione. Questi numeri fanno ben sperare per una rapida espansione della capacità di accumulo a livello nazionale, permettendo di rispondere tempestivamente alla crescente domanda di energia.
L’integrazione della capacità di accumulo nel piano di sviluppo della rete contribuirà a migliorare la stabilità e l’efficienza complessiva del sistema, riducendo al contempo la dipendenza da fonti fossili. La pianificazione energetica in vista del 2027 diventa quindi una parte fondamentale del più ampio processo di transizione energetica, favorendo la realizzazione di impianti moderni e altamente efficienti.