La Sicilia si conferma protagonista della transizione energetica grazie a progetti innovativi che uniscono la produzione di energia rinnovabile con la valorizzazione del territorio agricolo, riesce a dimostrare come la modernizzazione tecnologica possa convivere con la tutela delle tradizioni locali. In questo scenario, gli impianti agrivoltaici Big Fish e Sardella rappresentano due esempi emblematici, poiché mostrano in maniera concreta come sia possibile coniugare sostenibilità ambientale, sviluppo economico e integrazione sociale.
L’impianto Big Fish, con i suoi 227 MWp di potenza installata distribuiti su 380 ettari, produce ogni anno circa 445.000 MWh, una quantità di energia sufficiente ad alimentare 171.200 famiglie e a evitare l’immissione in atmosfera di oltre 119.500 tonnellate di CO₂.
L’impianto Sardella, invece, pur avendo dimensioni più contenute – 46 MWp su 61 ettari – garantisce una produzione annua di circa 90.000 MWh, pari al fabbisogno energetico di 34.700 famiglie, con un risparmio di 24.200 tonnellate di CO₂.
Questi dati, che testimoniano l’impatto positivo in termini sia energetici sia ambientali, collocano i due progetti tra i più significativi esempi di agrivoltaico in Italia, dimostrando come la transizione ecologica non sia un concetto astratto, ma una realtà già operativa.
Ciò che rende questi impianti particolarmente innovativi non è soltanto la loro capacità produttiva, ma anche il fatto che essi non sottraggono terreno all’agricoltura, bensì la integrano, creando un modello di coesistenza virtuosa. Grazie alla collaborazione con l’Università di Catania, sono state sviluppate soluzioni agro-silvo-pastorali che consentono di mantenere colture e attività agricole sotto e intorno ai pannelli fotovoltaici, trasformando così lo spazio in un ecosistema multifunzionale. Questo approccio, che tutela la biodiversità e valorizza le tradizioni locali, apre nuove opportunità per le comunità rurali, le quali possono beneficiare non solo della produzione energetica, ma anche di un rinnovato impulso alle attività agricole e zootecniche.
La nostra direzione lavori ha assunto un ruolo centrale nel garantire che il progetto sia realizzato secondo i più alti standard di qualità e sostenibilità, poiché solo attraverso un’attenta supervisione è possibile coniugare l’efficienza tecnica con il rispetto del territorio. In particolare:
Gli impianti Big Fish e Sardella rappresentano dunque un modello virtuoso non solo per la Sicilia, ma per l’intero Paese, poiché dimostrano che la transizione energetica può procedere di pari passo con la tutela del territorio e con lo sviluppo agricolo. Essi costituiscono un esempio concreto di come l’innovazione, se guidata con competenza e visione, possa generare valore condiviso, rafforzando al tempo stesso la competitività del settore energetico e la resilienza delle comunità locali.