Nel 2024, l’eolico onshore si è consolidato come la tecnologia più economica per la produzione di nuova energia elettrica a livello globale. Secondo i dati IRENA, il costo medio livellato dell’elettricità (LCOE) per questa fonte è stato di 0,034 dollari per kilowattora, seguito dal fotovoltaico con 0,043 dollari/kWh e dall’idroelettrico a 0,057 dollari/kWh. Le restanti fonti rinnovabili presentano costi superiori: solare a concentrazione (0,086 $/kWh), geotermia (0,066 $/kWh), eolico offshore (0,081 $/kWh) e bioenergia (0,089 $/kWh).
Parallelamente si sono ridotti i costi totali di installazione (TIC) per diversi impianti. Il fotovoltaico ha raggiunto 691 dollari/kW, l’eolico onshore è sceso a 1.041 dollari/kW, mentre l’eolico offshore è rimasto stabile a 2.852 dollari/kW. Le tecnologie come il solare termodinamico, la geotermia e l’idroelettrico mostrano invece ampie variazioni, spesso legate alla scala e alla posizione geografica dei progetti. IRENA evidenzia, tuttavia, rischi che potrebbero rallentare la discesa dei costi. Tra i principali ostacoli vi sono le tensioni geopolitiche, le tariffe doganali su materiali critici, i ritardi nei processi autorizzativi e colli di bottiglia nelle catene di fornitura. In Europa e Nord America, questi problemi sono ulteriormente aggravati dalla limitata capacità delle infrastrutture di rete e dagli elevati costi di bilanciamento. In Africa, pur registrando costi simili all’Europa per l’eolico (0,052 $/kWh), la pressione dei finanziamenti è maggiore, con tassi d’interesse superiori al 12%.
Una spinta importante alla competitività proviene dalle tecnologie abilitanti con una riduzione dei costi dei sistemi di accumulo a batteria su scala utility, tra il 2010 e il 2024, ridotto del 93%, passando da 2.571 a 192 dollari per kWh. I progetti ibridi che combinano fotovoltaico, eolico e sistemi di storage sono in forte espansione, mentre la digitalizzazione e l’intelligenza artificiale migliorano le prestazioni degli impianti e la flessibilità delle reti. Tuttavia, nelle economie emergenti, la carenza di infrastrutture digitali limita la piena integrazione delle fonti rinnovabili. Il report mette in luce anche forti differenze regionali: in Cina e Brasile l’eolico onshore ha raggiunto rispettivamente 0,029 e 0,030 dollari/kWh, ben al di sotto della media globale. Il fotovoltaico in India e Cina ha registrato rispettivamente 0,038 e 0,033 dollari/kWh. In Asia, l’eolico offshore si è attestato a 0,078 dollari/kWh, leggermente inferiore al dato europeo (0,080 $/kWh), grazie a economie di scala, mercati più maturi e condizioni di finanziamento più favorevoli.
Guardando al futuro, le previsioni per il 2030 indicano ulteriori riduzioni: si stima che il TIC del solare possa scendere a 388 dollari/kW, quello dell’eolico onshore a 861 dollari/kW e dell’offshore a 2.316 dollari/kW. Per mantenere questa traiettoria sarà fondamentale garantire politiche energetiche stabili, filiere resilienti e un accesso facilitato al credito.