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Storage energetico in Italia 2025: cresce l’accumulo e spinge la transizione verde

Capacità di accumulo: trend in crescita nel primo semestre 2025

Il settore dello storage energetico in Italia ha registrato un significativo slancio nei primi sei mesi del 2025, confermando il suo ruolo centrale nella transizione energetica e nell’integrazione delle fonti rinnovabili. I dati relativi a potenza installata e capacità di accumulo segnalano un’accelerazione della diffusione di queste tecnologie, a beneficio sia del sistema elettrico nazionale che dei singoli utenti. Nel periodo gennaio–giugno 2025, in Italia sono stati connessi 1.140 MW di nuovi sistemi di accumulo, con un incremento dell’8,2% rispetto allo stesso periodo del 2024. Ancora più marcato è l’aumento della capacità massima utilizzabile, che ha raggiunto i 3.365 MWh, segnando un +26,5%. Questo scarto tra potenza e capacità evidenzia una tendenza verso impianti in grado di immagazzinare energia per periodi più lunghi, migliorando la flessibilità e l’efficienza della rete.

Particolarmente rilevante è stato il contributo del mese di giugno 2025, durante il quale sono entrati in funzione ben 382 MW di impianti con potenza superiore ai 10 MW. Questi dati confermano una forte espansione del segmento industriale e utility-scale, dove lo storage si configura come uno strumento essenziale per il bilanciamento del sistema elettrico, soprattutto in presenza di una crescente penetrazione di fotovoltaico ed eolico, fonti per loro natura non programmabili.

Diffusione e caratteristiche dei sistemi domestici

Parallelamente alla crescita del segmento industriale, continua a espandersi anche il mercato dei sistemi di accumulo residenziali, infatti alla fine di giugno 2025, risultano in esercizio circa 815.000 impianti domestici, con una potenza complessiva di 6,8 GW. Il 42% di questi rientra nella fascia di potenza compresa tra 6 e 20 kW, tipicamente abbinata a impianti fotovoltaici per l’autoconsumo.

L’adozione dello storage domestico risponde a esigenze sempre più sentite dai cittadini: ridurre la bolletta elettrica, aumentare l’autonomia energetica e contribuire agli obiettivi ambientali. In quest’ottica, i sistemi di accumulo non solo permettono di utilizzare in modo più efficiente l’energia prodotta localmente, ma contribuiscono anche alla stabilità del sistema elettrico, diminuendo i picchi di domanda e riducendo la necessità di ricorrere a fonti fossili nei momenti di carico elevato.

Un elemento chiave per la transizione energetica

Il quadro che emerge dai dati del primo semestre 2025 evidenzia come lo storage sia diventato un pilastro fondamentale nelle strategie per la decarbonizzazione e la sicurezza energetica del Paese. La crescente disponibilità di tecnologie più efficienti e accessibili, unita a un contesto normativo più favorevole, sta contribuendo a trasformare il settore in una componente strutturale del sistema energetico italiano. La capacità di accumulare energia elettrica e rilasciarla nei momenti di maggiore necessità consente infatti di superare uno dei principali limiti delle rinnovabili intermittenti. Inoltre, lo sviluppo dello storage facilita una gestione più intelligente e distribuita dell’energia, in linea con gli obiettivi europei di sostenibilità, efficienza e resilienza del sistema elettrico.